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Mi piace il fai da te e qualche te e qualche tempo fa, mi sono ritrovata a dover fare dei piccoli lavori in casa ma avendo un trapano antiquato, decisi che era arrivato il momento di cambiarlo. Ormai sul mercato ce ne sono davvero troppi, tanti modelli di varie marche… mi sono trovata in seria difficoltà!

Le tipologie sono molte: classico, a percussione (indispensabile per forare pietra e cemento), a batteria (maneggevoli ma con potenze che arrivano fino a 2 kilowatt, adatto per forare anche il metallo), a colonna (composto da una colonna sulla quale è applicato un piano di lavoro dove poter fissare i pezzi da lavorare), ad angolo retto (utile per raggiungere angoli molto stretti e per forare punti quasi inaccessibili) e con doppia impugnatura (idonei per fori più grandi, dai 10 ai 13 mm di diametro).

Diverse tipologie di trapani e diverse punte ovviamente, si va da quelle da muro (elicoidale, con un aletta saldata all’estremità), da legno (sempre elicoidale ma con una piccola punta di centraggio all’estremità) e infine da ferro (estremamente delicate, con queste punte il trapano va usato a basse velocità).

Durante la scelta del trapano avvitatore elettrico mi sono imbattuta anche nelle caratteristiche, più o meno indispensabili, di questi attrezzi:

Potenza – se si vuole tenere in casa un solo trapano, meglio comprarne uno più potente, in modo che può essere utile per qualsiasi evenienza. Ce ne sono davvero molti, partono da 200 watt fino ad arrivare a 1200 ma io ho preferito quest’ultimo, nonostante il peso sia di 3 kg.

Percussione – Elemento fondamentale per un trapano perché la punta non solo ruota ma compie dei piccoli spostamenti, forando il materiale che si ha davanti. È utile soprattutto per bucare muri di cemento.

Reversibilità – È la rotazione in entrambi i sensi e serve soprattutto quando la punta si blocca nel materiale che sta forando.

Variatore di giri – Cambiare la velocità di rotazione del mandrino è una caratteristica molto utile perché si possono adattare il numero di giri ai diversi materiali e per allentare o stringere le viti.

Mandrino – È il dispositivo che serve per stringere la punta del trapano. Può essere chiuso attraverso una chiave (a cremagliera) oppure manualmente (autoserrante).

Ergonomia – Un trapano deve essere utile e maneggevole. Ognuno ha il suo modello preferito che va scelto in base al bilanciamento, al facile raggiungimento dei comandi e all’impugnatura.

Peso – I trapani più potenti ovviamente hanno un peso specifico rispetto a quelli da pochi kilowatt ma offrono dei servizi in più. L’ideale sarebbe possederne due, uno pesante per i lavori più grandi e l’altro leggero per lavori meno impegnativi.

La mia scelta è virata su un trapano pesante ma che comunque è molto maneggevole ed è molto utile sia per il fai da te sia per i lavori professionali.

Le marche di trapani più importanti sono: Bosch, Black & Decker, Metabo, Perles, Milwaukee, Makita, Ryobi, Einhell, Mannesmann, Kippen, Power-Line,